domenica 9 dicembre 2018

domenica 2 dicembre 2018

I dipendenti non scappano...


I dipendenti non scappano dalle aziende ma dai capi incapaci…
Non ci sono solo stipendi e tipologie contrattuali scadenti a far fuggire i dipendenti dalle aziende alla prima occasione.  C’entra molto lo stile manageriale: se non si sentono rispettate e gratificate, le persone prima o poi se ne vanno.
Se è vero che stipendio, posizione, benefit hanno un ruolo importante nel lavoro, in fondo conta questo: sentirsi rispettati, gratificati e avere sempre l’impressione di andare avanti. Professionalmente e umanamente.                          In un mondo del lavoro dominato da un Jobs Act che non dà i risultati sperati, c’è una cosa che accomuna tanti: non è solo l’azienda a scegliere il lavoratore, ma anche il lavoratore a scegliere l’azienda e i capi. Ma quali sono gli errori che fanno? Troppo lavoro, mancato riconoscimento dell’apporto dato dal dipendente, non preoccuparsi dei dipendenti, assumere e promuovere persone non adatte, non lasciare che le persone seguano le loro passioni, non stimolare le loro abilità né la creatività e non stimolarli dal punto di vista intellettuale. Tutto questo fa sì che persone brave e competenti, prima o poi, se ne vadano (oggi assistiamo al fuggi, fuggi, incentivato) .
Perché se è vero che le aziende sono fatte da persone, è anche vero che le aziende sono gestite da capi e capetti e non tutti gestiscono i lavoratori allo stesso modo. Ecco perché può capitare – più spesso di quanto si immagini – che si venga spostati da un’area all’altra e tutto cambi: la gestione delle riunioni, degli straordinari, delle consegne. Il lavoro continua a piacere, lo stipendio va anche bene, si crede quello che si fa eppure l’organizzazione non è quella di prima.  

Quello che desideriamo sono luoghi di lavoro che abbiano un’anima, rapporti più autentici, e tanta UMANITA' !
   by Gargyarella